GO!2025: Nova Gorica-Gorizia Capitale Europea della Cultura

Nova Gorica e Gorizia saranno Capitale Europea della Cultura 2025. Una capitale transfrontaliera.
L’annuncio è arrivato lo scorso 18 dicembre e sulla piazza della Transalpina – il punto più importante di contatto tra le due città -, era stato installato un maxischermo. La decisione è stata accolta con un boato di gioia da parte dei sindaci delle due città, Klemen Miklavic e Rodolfo Ziberna, del comitato organizzatore e di tutti i sostenitori del progetto.
Borderless (Senza confini) era lo slogan della candidatura, a cui hanno lavorato per 24 mesi i comuni delle due città e l’Istituto di sociologia internazionale di Gorizia che da oltre 50 anni lavora sul tema dei confini e del loro superamento.
Un momento epocale, che accende i riflettori sulla storia di una zona poco conosciuta e spesso ancora carica di pregiudizi. La volontà è quella di raccontare la storia condivisa, le memorie passate e le visioni del futuro delle “due città in una”. La vittoria del progetto GO!2025 offrirà la possibilità di concretizzare una strategia culturale efficace che potrà dare un contributo al miglioramento di quest’area di confine.
Gli auguri del Presidente della Repubblica
Il progetto è talmente importante dal punto di vista storico e culturale da spingere lo stesso Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, a congratularsi per la vittoria durante il suo discorso di fine anno.
“Si tratta di un segnale – ha detto Mattarella – che rende onore a Italia e Slovenia per avere sviluppato relazioni che vanno oltre la convivenza e il rispetto reciproco ed esprimono collaborazione e prospettive di futuro comune. Mi auguro che questo messaggio sia raccolto nelle zone di confine di tante parti del mondo, anche d’ Europa, in cui vi sono scontri spesso aspri e talvolta guerre anziché la ricerca di incontro tra culture e tradizioni diverse.”
Cos’è la Capitale Europea della Cultura
È un titolo onorifico conferito ogni anno a due città appartenenti a due diversi Stati membri dell’Unione Europea. L’obiettivo dell’iniziativa è tutelare la ricchezza e la diversità della cultura europea, valorizzare le caratteristiche comuni ai popoli e sviluppare un sistema che possa generare un importante indotto economico.
In lizza erano rimaste anche Lubiana, Pirano e Ptuj. Insieme a Nova Gorica e Gorizia per il 2025 la scelta è caduta su Chemnitz, città tedesca situata molto vicina al confine con la Repubblica Ceca e che ha subito gravissimi danni durante la Seconda guerra mondiale.
Intervista a Neda Rusjan Bric, capo della candidatura
Il comitato organizzatore di GO!2025 è formato da tre persone: la responsabile Neda Rusjan Bric e i due coordinatori Vesna Humar e Lorenzo De Sabbata.
La coordinatrice ci spiega come è nata l’idea, come si è sviluppata durante il difficile 2020 e le prospettive per il futuro.
Neda Rusjan Bric, come è nata l’idea di coinvolgere Gorizia nella candidatura di Nova Gorica?
“La zona di confine in mezzo e intorno alle due Gorzie è per noi uno spazio unico e indivisibile. Le persone hanno vissuto insieme qui per secoli, nell’odio e nell’amicizia, sotto stati e regimi diversi e tutto questo fa parte della nostra storia comune. Oggi e in futuro vogliamo rompere tutti i confini, non solo fisici ma anche mentali e vivere insieme in entrambe le città come in una sola. Ecco perché l’unica opzione per la candidatura era candidarsi insieme e vincere insieme”.
Quali sono stati secondo lei i punti di forza che hanno portato alla vittoria?
“Ovviamente non possiamo sapere con certezza cosa abbia convinto la giuria europea ad assegnarci il titolo, ma di sicuro la vittoria è dipesa anche dal fatto che la nostra candidatura comune ha le potenzialità per essere un esempio di buona pratica anche per altre zone di confine europee. Abbiamo l’opportunità di dimostrare come sia possible cooperare e pianificare un futuro comune nonostante tutte le differenze tra le due culture. Non è affatto un lavoro facile, ma siamo convinti che ce la possiamo fare e che valga la pena fare tutto il possibile per raggiungere questo obiettivo. Questa precisa idea europea mostra come dovremmo tutti vivere insieme, specialmente in questi giorni in cui ogni tipo di confine e nazionalismo sembra riprendere vigore in tutto il mondo. Questo è un messaggio che non può essere ignorato”.
Che impatto ha avuto sul progetto la chiusura dei confini a causa della pandemia?
“All’inizio siamo rimasti bloccati e terribilmente delusi. Sembrava che tutti i nostri sforzi sarebbero stati vani. Ma molto presto abbiamo iniziato a reagire. Abbiamo usato i nostri social media per connettere persone di entrambe le parti con azioni diverse come corsi di lingua virtuali, che sono diventati estremamente popolari da entrambe le parti, caffè virtuali dove abbiamo parlato con diversi artisti, giornalisti e personalità che vivono in tutta Europa per discutere della situazione, abbiamo fatto un documentario sulla vita di confine e le famiglie divise, siamo riusciti a produrre uno spettacolo di danza al confine con ballerini di entrambe le parti e altre iniziative di questo tipo. Alla fine abbiamo dato una mano reale alle persone di entrambe le parti che hanno sofferto a causa del confine fisico: la nostra candidatura e il suo slogan GO! Senza confini ha assunto così ancora di più il suo vero significato”.
Quali saranno ora le cose più importanti da fare per realizzare il programma del 2025?
“Per prima cosa dobbiamo costruire un solido gruppo di lavoro di persone che gestiranno la Capitale e avvieranno una grande riorganizzazione di entrambe le città a livello urbanistico, culturale, turistico, economico e altro. Persone e istituzioni di entrambe le città e della vasta area ECoC devono unire tutte le forze. Il lavoro deve essere focalizzato anche o soprattutto su ciò che rimarrà dopo il 2025, non solo su eventi ed edifici che dovranno essere realizzati entro quell’anno. Vogliamo costruire solide industrie creative in cui i giovani avranno un’occupazione per molto tempo dopo il 2025 e rendere la nostra zona una destinazione turistica interessante, facendola diventare una parte del mondo economicamente ed ecologicamente sostenibile”.
In bocca al lupo a GO2025!
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